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Trattamento e riuso acque reflue per ospedali

Una sfida per permettere il riuso delle acque reflue degli ospedali di Emergency in Sudan, Afganistan e Sierra Leone.

Call: Chiusa
Valida fino al: 31/01/2019

Trattamento e riuso acque reflue per ospedali

Tutti gli ospedali di Emergency sono costruiti in zone non servite da fognatura pubblica. Il trattamento e lo smaltimento delle acque reflue avviene con l’utilizzo di fosse settiche (Vasche Imhoff, condensagrassi, vasche di sedimentazione, filtri a carboni attivi). Il prodotto dei processi di trattamento viene raccolto in vasche a tenuta, o disperso nel terreno mediante pozzi drenanti (che con l’uso nel tempo si sono via via impermeabilizzati riducendone, in diverso grado, l’efficacia disperdente, fino a diventare inutilizzabili). In entrambi i casi, la disposizione definitiva del refluo trattato è la sua evacuazione mediante servizi di idro spurgo locali, che allontanano il refluo dal sito dell’ospedale.

La sfida è trovare una soluzione che permetta un refluo in uscita adatto all’uso irriguo o al rilascio nell’ambiente senza alcun pericolo o disagio per la popolazione e l’ambiente circostante, e quindi di eliminare, in ciascun ospedale, le fasi finali del processo (raccolta in vasche a tenuta, immissione nei pozzi disperdenti e successiva rimozione mediante idro spurgo).

Gli ospedali coinvolti nella problematica descritta sono: Khartoum (Sudan), Kabul, Lashkargah (Afganistan), Goderich (Sierra Leone).

Fase 1


Scheda call

  • Settore: acqua
  • Soluzione richiesta: proof of concept
  • Rivolto a: individuo, ente profit, organizzazione terzo settore

Fase 2


Background

Individuare una o più soluzioni per il trattamento dei reflui degli ospedali che rispettino i seguenti vincoli e caratteristiche:

  • La soluzione è relativa ai soli reflui assimilabili agli scarichi di civile abitazione;
  • Il refluo in uscita deve ottemperare ai criteri per l’utilizzo delle acque reflue in agricoltura;
  • La soluzione deve verificare la possibilità di migliorare e di realizzare un up-grading degli impianti esistenti e, solo dopo verifica negativa di tale condizione, ipotizzare un impianto ex novo;
  • La realizzazione pratica della soluzione ipotizzata non deve interrompere o limitare in alcun modo la ordinaria attività dell’ospedale;
  • La soluzione proposta non deve essere causa della diffusione di odori molesti nell’ambiente circostante;
  • La soluzione tecnologico/impiantistica deve essere la più land saving possibile (gli spazi di pertinenza degli ospedali in oggetto sono molto ridotti);
  • La soluzione tecnologico/impiantistica abbia una modalità costruttiva la più semplice possibile e sia al contempo la più economica;
  • Le modalità di messa in opera della soluzione tecnologico/impiantistica, della sua conduzione operativa e le operazioni di manutenzione richieste, debbono tenere conto del basso livello di specializzazione di competenze presenti;
  • La soluzione deve essere accompagnata da una relazione dettagliata sulle fasi e le condizioni operative dell’impianto, che consentano di ottenere il miglior rendimento dello stesso.

Fase 3


Requisiti tecnici

Criteri di selezione:

  • Semplicità;
  • Utilizzo senza know-how specifico;
  • Uso di risorse contenuto (nell’ordine: di suolo, umane, economiche);
  • Possibilità di diffusione della soluzione a tutti gli ospedali della nostra organizzazione interessati dal problema;
  • Relazione di descrizione della soluzione chiara e completa degli elementi indicati al punto 9.

Fase 4


Scadenziario per l’implementazione

L’implementazione della soluzione scelta è prevista Emergency entro il 2019. Il reward economico che potrà essere reso disponibile dalle istituzioni che supportano il programma COOPEN, è destinato agli sfidanti come contributo ai costi di sviluppo della soluzione coinvolgendo direttamente o indirettamente chi proponga la soluzione.